i miei pesci vi danno il benvenuto

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lunedì 21 novembre 2011

INTERVISTA A MILANO









NUOVO TRAILER

http://www.youtube.com/watch?v=Ukk-kSsvPNs







LA RASSEGNA STAMPA:




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Che bella “Intervista” con la diva di plastica furba e surreale



(…) Partita su un piano realistico, la pièce diventa sempre più grottesca nella scenografica mutevole di Francesco Mari, sostenuta dalle energiche prove di Graziano Piazza (anche regista) come il finto-sardonico giornalista e di Viola Graziosi come la star contemporaneamente durissima e vulnerabile.

Masolino D’amico - LA STAMPA – 12/06/2011



Al Teatro Vascello “Intervista” di Theodor Holman: è buona la prima

(…) La regia di Graziano Piazza offre una scenografia volutamente scarna e popolata unicamente da quattro candelabri e quattro sgabelli, disposti agli angoli di una pedana quadrata che subito suggerisce l’idea di un ring o di un’arena. Ed è infatti proprio un combattimento verbale quello che portano avanti i due personaggi, protagonisti assoluti della scena (…)

Alessia Forgione - PAESEROMA.IT - 30 marzo 2001



“Intervista” dallo schermo alla scena

Il gioco al massacro si consuma in un ring. Potrebbe essere questa la nota d’autore, scrupolosamente messa in atto dal regista. L’autore è presente in sala e le sue scarne parole di presentazione del testo mostrano di avallare quanto poi andremo a verificare dalla messa in scena firmata da Graziano Piazza, anche interprete insieme a Viola Graziosi. Ci troviamo al Teatro Vascello di Roma dove si sta rappresentando, per la prima volta in Italia, un testo che da qualche anno sta facendo il giro del mondo. Intervista, un adattamento teatrale dall’omonimo film di Theo van Gogh girato in Olanda nel 2003 e riproposto negli Stati Uniti dopo l’uccisione del regista per mano di un fondamentalista islamico, per la regia di Steve Buscemi, interprete insieme a Sienna Miller. Ora il testo è “migrato” al teatro grazie all’intervento di Theodor Holman, già sceneggiatore in entrambi i film, che ha all’attivo una ventina di produzioni in Germania e un allestimento in Francia con Sara Forestier.

(…) Il risultato è una partitura emotiva che sembra scritta a strattoni su un pentagramma impazzito, una serrata dialettica tra due intelligenze feroci e indifese, che procede per smascheramento e falsificazione.

La verità sfugge, provvisoria o millantata, e l’intimità è estorta, così come i ricordi di ferite passate, come le confessioni di colpe non ancora espiate. Tutto è permesso, purchè diventi per entrambi strumento di tortura di un rapporto sado-maso di cui nemmeno alla fine si avrà piena coscienza. Molto bravi i due interpreti, e molto opportuna la regia, sobria e funzionale, capace di giocare con tutte le occasioni che il testo può offrire.

Alessandra Bernocco – EUROPA.IT QUOTIDIANO – 1 aprile 2011





“Intervista” al Teatro Vascello: la sceneggiatura di Theodor Holman a cavallo su una scenografia curata e due interpretazioni grandiose

Reggere il palco in duetto e con quella intensita’, sul tema delle relazioni, della vita, della morte, della pace e conflitto con se’ stessi, dell’amore e della malattia, non era facile; ma grazie all’accuratezza delle due interpretazioni di Graziano Piazza (regista anche) e Viola Graziosi, e una qualita’ scenografica di tutto rispetto, la sceneggiatura di Theodor Holfman basato sul film “Interview” di Theo Van Gogh (assassinato da un terrorista) ha volato per l’intera durata dello spettacolo, in una continua successione di climax e di anti-climax. A Monteverde arriva cosi’ in scena “Intervista”, stimolante intreccio tra sessi e generazioni.

Tantissimi i temi trattati da questo duetto teatrale che in termini di tempo vola letteramente poiche’ senza pause e con molta carne al fuoco. La sensazione che forse ci si poteva soffermare ancora di piu’ sui grandi temi tirati fuori sul palco rimane, ma alla fine la scelta di non appesantire lo spettacolo e renderlo di fatto accessibile ad ogni tipo di pubblico - popolare, colto, adulto, giovane - e’ comunque rispettabile.

(…)

Un excursus quindi che attraversa davvero tutti i temi piu’ comuni dell’essere umano moderno e non solo, dalle grandi differenze tra i due sessi alla differenza di eta’, dalla contrapposizione di due crescite culturali diverse alla trama di seduzione meramente animale e seduttiva. (…)

Un lavoro davvero interessante e per ogni tipo di pubblico.

Ultima nota alla bellissima regia - scenografia di “Intervista” che vede un bel gioco di posizioni, sgabelli, veli e candelabri, rotazioni e volteggiamenti, che rendono i due attori non soltanto semplici attori in scena ma anche dei corpi i cui gesti e movimenti significano ogni volta qualcosa di ben preciso, in un ulteriore gioco psicologico che va ben oltre le parole, ma che passa per i gesti e le posizioni di uno rispetto all’altra.

Federico Armeni - LIVECITY.IT - 30 marzo 2011



Intervista - Il ring è pronto, il gong suona ed il confronto ha inizio. Campione uscente lei, attrice, grandi tette, inarrestabile successo, insospettabile ironia, imprevista sensatezza. All’angolo dello sfidante lui, giornalista, attempato, politicamente ingrippato, socialmente critico, reduce da mostruosità subite e perpetrate. Iniziano le danze. I protagonisti si provocano, girano intorno all’avversario per lasciargli spazio quando non lo chiede. Gli sgabelli dovrebbero favorire pause e riposo ma non c’è tempo per la tregua. La battaglia incalza, il giornalista è stretto all’angolo, parte una lingua, gli finisce in bocca, resistenze, schermaglie, i galli lottano, la seduzione si arresta prima di farsi perversione. Alla fine si perde. Chi la stima per ciò che ha fatto. Chi la credibilità per quello che ha inventato. Tutti la possibilità di abbassare la guardia di nuovo. Anche se non si ha più voglia di attaccare, bisogna continuare a difendersi.



L’intervista di Theodor Holman è un film di Theo Van Gogh ed un remake di Steve Buscemi. In questa adattamento teatrale Viola Graziosi e Graziano Piazza si confrontano sinceramente, si stringono, si infamano, si provocano e scontrano cercando di difendere le ragioni del loro personaggio, senza necessità di riflettere sul limite tra la menzogna e la tragica realtà. Oggetto del contendere è il segreto che racconta l’altro. Quello che ne rivela la natura. Come Nella solitudine dei campi di cotone, c’è un confronto tra chi offre e chi potrebbe comprare. Sapere cosa vuole l’altro equivale a spogliarlo. Una volta nudo si può scegliere se abusare del potere o specchiarsi nella sua miseria.



Piazza allestisce un quadrato, lo bagna con luci che ne rivelano i contorni che si restringono. In scena mette candele che gocciano e sgabelli che si fanno trincea e trampolino per l’attrice, appiglio e sostegno per l’attore, qui anche regista. Dall’inizio alla fine la tensione è palpabile. Gli spostamenti in scena a volte sono cercati come i movimenti degli interpreti, ma il testo mantiene desta l’attenzione ed il confronto scorre. I mali si palesano, una telecamera li indaga e li rende immortali. Si attende una sporcatura. Una verità che superi le corde che stringono i duellanti. Uno schizzo di furore che oltrepassi la quarta parete. Ci si contiene invece. Si rimane in bilico tra la recitazione e la finzione. Il duello si chiude con meschini convenevoli. Le tette si sgonfiano. La verità non esiste.

Andrea Monti – TEATROTEATRO.IT



Uccidere con l’Intervista”? Si può fare!

(…)

Tra un trillo di telefono che abbaia come un cane fedele, ed una batteria di bottiglie che vanno giù come acqua di sorgente, prende il via un’intervista che è simile ad un corpo-a-corpo, dove il desiderio si cela dietro la schermaglia sanguinolenta delle parole formate per ferire.

Né Lui né Lei arretrano mai di un passo. Il giornalista-Piazza che imposta dialoghi improvvisati, muovendo passi impacciati sulla falsariga di una delle tante interviste ai politici di turno. L’attrice-Vip che sale sugli sgabelli (usati in funzione modulare per la dinamica scenografica, che varia e si adatta di continuo alle esigenze sceniche, con incessanti allontanamenti, alternati ad altrettanti avvicinamenti), spostandoli di continuo.

In molte scene l’attrice protagonista (nel set come tra le pareti di casa sua) sale sopra uno di quelli, lanciando freneticamente le mani al cielo, come gli oratori invasati di Hyde Park, che imboniscono una folla fantasma, ritti in piedi sopra cassette di frutta vuota o soppalchi di fortuna, sottratti a qualche altro naufrago, vittima di una delle tante esistenze infelici che tempestano come pietre nere i giorni amari delle nostre megalopoli.

In altre inquadrature, i due sfidanti vi siedono sopra come pugili ringhiosi, sistemandosi agli angoli opposti di un palco - che rappresenta un vero e proprio “ring” per incontri di pugilato - guardandosi in cagnesco con gli occhi iniettati di sangue. In altri momenti, invece, la rappresentazione volge all’innamoramento perverso che li vede avvinghiati in passi di danza e perfino stretti in amplessi verticali, ad un passo dalla naturale conclusione in orizzontale! Lui, specialista in scandali politici, che sottrae di nascosto dalla borsa di Lei un piccolo diario, dal quale crede di ricavare la fonte di uno scoop senza precedenti, mentre Lei, in un compiacimento narcisista, si fa voluttuosamente intravvedere dietro uno schermo opaco, dettagliando il suo corpo provocante attraverso un gioco di ombre cinesi, che ne mettono in bella evidenza le forme procaci.

Per Lui, che rimane spesso solo in scena, c’è un “Doppio” convitato di pietra, un certo Ronnie, fidanzato innamorato fino allo stordimento che chiama Lei un numero imprecisato di volte al giorno, per sentirsi ripetere che no, proprio non può rendersi libera la sera in questione, a causa di una intervista che si protrae.

Quasi a voler annunciare qualcosa di piccante tra il Giornalista e la Star, che solo l’ordito dell’inganno svelato con l’ultima scena finale tiene in piedi fino all’ultima battuta. L’arte delle seduzione femminile, della Donna-Pantera, che si lascia sfilare dall’Uomo in scena, con studiata voluttà, un paio di stivali aderenti, ha ben presto il sopravvento sulle resistenze di un uomo che non sa più concedere nulla di se stesso, se non in brevi, sempre mercenari rapporti sessuali con prostitute.

E, in realtà come si capirà solo alla fine, è il dramma esistenziale di lui che, per seguire le sue grandi passioni giornalistiche, come inviato speciale nell’ex Jugoslavia durante i drammatici eventi della guerra in Kossovo, assiste alla morte violenta di donne e bambini e a quella del suo migliore amico, mentre qui in Italia si compie il tragico destino di sua figlia, che a soli nove anni muore in un incidente stradale nell’auto guidata dalla madre.

Che cosa resterebbe del senno di uno qualunque di noi se rispondessimo ubriachi a nostra moglie che ci telefona per comunicarci la morte dell’unica figlia? Ma non è questa la sorpresa. Vedere per credere.

Maurizio Bonanni – OPINIONE.IT – 8 aprile 2011



Teatro a Roma: 06blog consiglia “L’intervista”

Arriviamo quasi fuori tempi massimo, ma siamo ancora in tempo per segnalarvi e consigliarvi un interessantissimo spettacolo teatrale in corso al teatro Vascello di Roma: “L’Intervista” di Theodor Holman, per la regia italiana di Graziano Piazza.

(…)

Ve lo consigliamo, perché la storia è brillante e scorre via senza cali di attenzione, il regista ha trovato spunti molto interessanti e gli attori, lo stesso Graziano Piazza e Viola Graziosi, sono molto bravi.

06blog.it 8 aprile 2011



Un gioco pericoloso

(…) Intervista è un’opera dal pathos forte: prende lo spettatore per mano e lo conduce fra i meccanismi quasi perversi che s’innescano fra i due personaggi, mantenendone sempre viva l’attenzione.(…)

Simona Ventura – PERSINSALA.IT – 3 aprile 2011



Maschio e femmina secondo Holman

(…) Si annusano, si sfuggono, si divincolano, si lanciano famelici sui resti dell’altro, si divorano. Solo così possono dare sostanza al loro ruolo e passare incolumi, anzi fortificati dall’esperienza. un’ora abbondante per scrutare a fondo l’anima di chi si ha di fronte – barando il più possibile – per rapirne la segreta essenza da offrire in pasto ai media in una scalata verso l’olimpo degli indimenticati. La scena, una grande piattaforma quadrata concepita da Francesco Mari, è la scacchiera, il ring, chi esce di scena perde il controllo del gioco e regala una mossa all’avversario, complici la notte, la luce delle candele, i liquori, le droghe. (…)

Un testo di grande ritmo il cui pregio maggiore risulta essere il perfetto equilibrio tra realtà e finzione.

Enrica Rosso – MOBY DICK – 2 aprile 2011



Intervista

Coinvolgente, spietato, forte e anche un po’ destabilizzante: è questa l’Intervista, spettacolo in scena al Teatro Vascello fino al 10 aprile. (…)

La lotta dei sessi diventa anche guerra di culture e classi. Ciascuno rimane fedele ai propri pregiudizi generazionali e al proprio ambito professionale, ciascuno mette in luce una descrizione precisa del mondo interamente teatralizzato che creano quotidianamente i media. La relazione scorre tra i binari della seduzione, dell’inganno, dell’odio e della violenza ma c’è anche l’amore che nasce dal guardarsi le reciproche ferite. Ogni donna ne ha una afferma Katya. Peter intuisce che anche lei nasconde qualcosa e così, approfittando della sua assenza, le prende il diario dalla borsa e lo nasconde. Katya non sta mai ferma, gira per tutta la stanza, cambia sgabello in continuazione, attacca il giornalista, vuole sapere, conoscere, sa che anche lui ha una cicatrice nell’anima e vuole tirarla fuori. I ruoli continuano a confondersi. (…)

Il proscenio si chiude e allo spettatore rimane un’unica certezza: mai nessuno è come appare.



Un’opera che rimarrà impressa a lungo nella mente dello spettatore grazie anche a un’impeccabile interpretazione dei due protagonisti Graziano Piazza e Viola Graziosi che con i loro gesti, i loro sguardi, i loro movimenti frenetici hanno saputo mettere in scena alla perfezione l’ambiguità dei loro personaggi.

Giuseppina Genovese – FUORI LE MURA – 4 aprile 2011




VI ASPETTO!!!!!!

mercoledì 16 novembre 2011

INTERVISTA A MILANO

PRESTO DI NUOVO IN SCENA!!

                                                    ""INTERVISTA""



A MILANO           AL FRANCO PARENTI

DAL 13 DICEMBRE AL  22 DICEMBRE


http://www.teatrofrancoparenti.it/home




martedì 11 ottobre 2011

IL PRINCIPE DI HOMBURG




Homepage > Stagioni > Stagione 2011/2012 > Prosa > IL PRINCIPE DI HOMBURG

mercoledì 12 ottobre – sabato 15 ottobre 2011 – ore 20.45

domenica 16 ottobre 2011 – ore 16.00

IL PRINCIPE DI HOMBURG

di Heinrich von Kleist

traduzione e regia di Cesare Lievi

drammaturgia di Peter Iden



personaggi e interpreti

Federico Guglielmo, principe elettore del Brandeburgo Stefano Santospago

Principessa elettrice Ludovica Modugno

La principessa Natalia d’Orange, nipote dell’elettore, comandante di un reggimento di dragoni Maria Alberta Navello

Feldmaresciallo Dörfling Emanuele Carucci Viterbi

Il principe Federico Arturo di Homburg, generale di cavalleria Lorenzo Gleijeses

Il Colonnello Kottwitz, del reggimento della principessa di Orange Graziano Piazza

Hennings, Colonnello di fanteria Fabiano Fantini

Il Conte Truchss, Colonnello di fanteria Francesco Migliaccio

Il Conte Hohenzollern, al seguito del principe elettore Andrea Collavino

Il capitano di cavalleria von Der Golz Paolo Fagiolo

Il conte Reuss, capitano di cavalleria Fabiano Fantini


scene di Josef Frommwieser

costumi di Marina Luxardo

disegno luci di Gigi Saccomandi


una co-produzione:

Teatro Nuovo Giovanni da Udine

CSS Teatro stabile di innovazione del FVG

Senza sogno è impossibile risolvere un conflitto. Senza sogno, senza la sua forza, non può esserci neanche vita… Ecco il cuore del pensiero di Kleist. Un pensiero che Cesare Lievi, ora, fa pulsare con dieci attori nell’attesissimo Principe di Homburg, immergendo la narrazione in uno spazio irreale e sospeso.

domenica 2 ottobre 2011

IL TITOLO DEFINITIVO....

IL BASTONE DI ARONNE


Esodo 7:8-13

La mazza di Aronne che diventa un serpente

[8]Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: [9]«Quando il faraone vi chiederà: Fate un prodigio a vostro sostegno! tu dirai ad Aronne: Prendi il bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!».

[10]Mosè e Aronne vennero dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne gettó il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi ed esso divenne un serpente. [11]Allora il faraone convocó i sapienti e gli incantatori, e anche i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa. [12]Gettarono ciascuno il suo bastone e i bastoni divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottí i loro bastoni.[13]Peró il cuore del faraone si ostinó e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore.

lunedì 26 settembre 2011

Monologo tra i fantasmi... a Caprarola

Quartieri dell’Arte



Swap3-Scambio3


Pressbook 2011










Mercoledì 28 settembre ore 21,00


Caprarola - Scuderie del Palazzo Farnese






Nell’ambito del DITTICO SUL TEMPO CHE PASSA






RISALENDO LA STRADA HO INCONTRATO I FANTASMI


di Philippe Minyana


Regia di Alessio Pizzech


Con Graziano Piazza


Traduzione di Anna D’Elia


Musiche di Marco Arturo Messina


Produzione esecutiva Siciliateatro. Festival “Quartieri dell’Arte” e Face ò Face – Italia


Realizzato con il sostegno dell’Ambasciata di Francia in Italia


Traduzione realizzata con il contributo della Fondazione Beaumarchais


Terzo e ultimo capitolo della trilogia sul tempo che passa, Risalendo la strada, ho incontrato fantasmi Ë il resoconto di una visita, a metà tra il monologo interiore e la partitura corale, ai luoghi del passato. La voce maschile che risale la strada appartenuta un tempo alla sua esistenza, vi ritrova tredici case o luoghi “epifanici” carichi di fortissime istanze mitiche (la Casa del Matto, la Casa della Solitudine, la Casa della disgrazia, la Casa dei Seccatori), altrettante stazioni di una via crucis laica, che lo porta a ripercorrere le tappe salienti, e dolorose, della sua vita. Ogni tappa è l’occasione per evocare una folla di personaggi, che con le loro voci concorrono a ricreare il brusio del passato. Il nostos si concluderà con l’arrivo alla casa della Madre morta, acmè del suo viaggio viaggio interiore e catarsi della rappresentazione scenica














giovedì 22 settembre 2011

"MONETA VIVENTE"
http://voltimimesisedizioni.blogspot.com/2008/04/pierre-klossowski-la-moneta-vivente.html

UN LIBRO ILLUMINANTE DI PIERRE KLOSSOWSKI

la mercificazione dei rapporti umani come sviluppo del sistema economico....forse agisce costantemente in noi...anche ora che sto pubblicando questa segnalazione!!!

CERCATELO, LEGGETELO...

Carmelo Bene era un grande amico lettore di Klossowski.

martedì 13 settembre 2011

biografia

Attore e regista prevalentemente teatrale, ha lavorato sempre in ruoli protagonisti o primari con grandi registi della scena nazionale e internazionale come Luca Ronconi, Peter Stein, Benno Besson, A. Vassiliev, Massimo Castri, Federico Tiezzi, Cesare Lievi, Antonio Calenda, Nanni Garella, , Giancarlo Nanni, Piero Maccarinelli, Giancarlo Sepe, Mario Missiroli...alternando spettacoli classici ad una ricerca personale di personaggi che abbiano una forte connotazione contemporanea. Una ricerca che è anche musicale lavorando in diversi melologhi con musicisti del calibro di Michele Campanella, Salvatore Sciarrino, Fabio Vacchi. Protagonista delle scene del Teatro antico di Siracusa o di Epidauro in Grecia, ricerca la sua necessità artistica anche in luoghi non prettamente teatrali, come nei Demoni di Peter Stein o in Infinities di Luca Ronconi.

Come regista s’interessa principalmente alla drammaturgia contemporanea, mettendo in scena tra gli altri autori come Jane Cox (“Il desiderio di conoscere”), Copì (“La donna seduta”), e ultimamente “L’Intervista” di Theo Van Gogh, tratto dall’omonimo film, che ha debuttato al teatro Vascello di Roma e attualmente in tournée, “Gerusalemme Perduta” di Paolo Rumiz per il Festival di Ravenna.

Per la televisione ha preso parte, come protagonista di puntata, a diverse fiction (Don Matteo, La squadra, Centovetrine, Un posto al sole, Carabinieri, La monaca di Monza,..), per il cinema è uno dei protagonisti di ” Valzer ” di Salvatore Maira (Festival di Venezia e Tokyo), “Sopra e sotto il ponte” di Alberto Bassetti (Festival di Toronto e Nantes), “ La cosa giusta” di Marco Campogiani (Festival di Torino).




http://www.villapiccolomini.it/ Potrete ammirare questa opera nella sala Tina Pica della meravigliosa Villa!!
Un Uomo in rame (2,50m) di circa 80 metri di filo in 4 matasse senza ulteriore interrruzione,
è Icaro dal Sole che disegna il nostro spazio e vola!
Visitate la Villa, a Roma, sede di eventi, incontri, sale e meravigliosi giardini...e volate con Icaro!