i miei pesci vi danno il benvenuto

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giovedì 30 maggio 2013

INTERVISTA

AL MITTELFEST IL
17 LUGLIO 2013



 

INTERVISTA


di Theodor Holman

 

Tratto dal film di Theo Van Gogh traduzione di Alessandra Griffoni

 

con Viola Graziosi e Graziano Piazza

regia:

Graziano Piazza

 

scene: Francesco Mari   costumi: Sabrina Chiocchio

musiche originali: Andrea Nicolini  assistente alla regia: Elisabetta Canu

disegno luci: Gill Mc Bride  fonica e video: Valerio Rodelli


 

“…è la più bella versione europea del mio testo, lo spettacolo che più rispetta i nostri intenti…e mi ha sorpreso per le soluzioni…”

(Theodor Holman al Teatro Vascello di Roma per la prima nazionale)

 

La storia

Pierre Peters, giornalista politico, è costretto, suo malgrado, ad intervistare una giovane star della fiction televisiva, la bionda e apparentemente inconsistente Katya. L’incontro tra i due inizia in maniera disastrosa e degenera rapidamente in una sorta di battaglia spietata.

Non si distingue più la verità dalla menzogna, né il vero dal falso. Lui sembra appartenere alla cruda realtà, mostrando le ferite procurate dalla guerra. Lei pare non avere nulla di vero, vantando le sue tette finte e la capacità di piangere a comando, ambasciatrice di una cultura pop ai limiti del trash. La lotta dei sessi è anche guerra di culture e classi. Ciascuno rimane fedele ai propri pregiudizi generazionali e al proprio habitat professionale.

Di chi fidarsi quando si assiste al loro confronto? Chi dice il vero? La pièce diventa una disperata ricerca degli ultimi rimasugli di inter-vista “tra” esseri umani; zona grigia “tra” verità e menzogna; trincea in cui il giornalista esplora il territorio femminile con le modalità ciniche di un corrispondente di guerra, a cui l’attrice risponde con le armi della seduzione fino a scardinare in lui le più oscure realtà.

 

 

L’autore

Theodor Holman è un giornalista, sceneggiatore e presentatore olandese. Ha studiato lingua olandese e Storia presso l’Università di Amsterdam. E’ stato redattore del giornale satirico studentesco Propria Cures.

Intervista è un adattamento teatrale dell’omonimo film di Theo Van Gogh girato in Olanda nel 2003, che vedeva come protagonisti gli attori Katja Shuurman e Pierre Bokma. Prima di essere assassinato da un fondamentalista religioso, Theo Van Gogh sognava di sbarcare in America e girare un remake di tre dei suoi film con attori internazionali. Per celebrare la sua memoria e il suo lavoro i produttori Bruce Weiss e Gijs van de Westelaken hanno messo in pratica quell’aspirazione, “reclutando” tre registi e attori americani. Il primo film di questo progetto a debuttare sullo schermo è Interview di Steve Buscemi, regista e interprete accanto a Sienna Miller.

L’adattamento teatrale è stato rappresentato in vari paesi europei, tra cui ricordiamo recenti allestimenti in Francia e Germania.

 

 

 

Lo spettacolo

Questo testo è una sorta di incontro di boxe tra due campioni. Parole e corpi in azione che sono le armi dei protagonisti in un huis clos di una notte, nell’appartamento di lei. Ma il testo è anche una raffinatissima apologia della menzogna: il giornalista inganna l’attrice, lei recita per il giornalista, come se ci fosse qualcosa che deve guarire e deve guarire attraverso l’altro. L’impianto teatrale è quindi evidente, dove i due protagonisti, esemplari nella loro perfidia, si mettono a giocare inventando lì per lì strategie e mosse da seguire per conquistare le confessioni intime della star (lui) o per preservare quella stessa intimità (lei). Tutta l'opera di confronto, scontro e seduzione di Pierre e Katya si muove sui binari di un sottile meccanismo psicologico, volto a compromettere e a sopraffare completamente l'oggetto dell'intervista o l'intervistatore. Si porta in scena l’eterno gioco dell’apparire e dell’essere. La verità è qualcosa che continua a sfuggire, qualcosa che può svelarsi per rivelarsi subito dopo come ennesima falsa verità.

Lo spettatore è parte attiva dello spettacolo perché di volta in volta patteggia per l’uno o l’altro, fa il tifo, ride, si commuove, e si ritrova a sua volta spiazzato, lui stesso preso nella rete del gioco a cui assiste.

 

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Lo spettacolo ha debuttato al teatro Vascello di Roma nell’aprile 2011. A dicembre 2011 è andato in scena al teatro Franco Parenti di Milano e al Teatro Comunale di Lamporecchio (Toscana). A marzo 2012 è stato lo spettacolo di apertura della rassegna teatrale “Scena Nuda” di Reggio Calabria.

E’ uno spettacolo agile, adatto a spazi teatrali e non, in scena ci sono 4 sgabelli, 4 candelabri, uno schermo e una telecamera, tutto il resto è affidato al “jeu” degli attori. Infatti non per questo risulta “povero”, anzi per il pubblico è particolarmente coinvolgente. Abbiamo ridotto al minimo la scenografia, per ridurre i costi e semplificare l’operazione in un periodo in cui ci sembra primordiale ritornare all’essenz(i)alità del gesto teatrale.

Seguendo questo link è possibile vedere il video dello spettacolo: http://vimeo.com/59794077

 

durata spettacolo: 75 minuti

numero attori: 2

disponibilità: da gennaio 2013

 

info e contatti:

Viola Graziosi


Graziano Piazza


 

 

 

BIOGRAFIE ESSENZIALI

 

Graziano Piazza  Attore e regista prevalentemente teatrale, ha lavorato sempre in ruoli protagonisti o primari con grandi registi della scena nazionale e internazionale come Luca Ronconi, Peter Stein, Benno Besson, Anatoli Vassiliev, Federico Tiezzi, Massimo Castri, Cesare Lievi, Antonio Calenda, Nanni Garella, , Giancarlo Nanni, Piero Maccarinelli,  Giancarlo Sepe, Mario Missiroli...alternando spettacoli classici ad una ricerca personale di personaggi che abbiano una forte connotazione contemporanea ,una ricerca che è anche musicale lavorando in diversi melologhi con musicisti del calibro di Michele Campanella o Salvatore Sciarrino, Fabio Vacchi. Protagonista delle scene del Teatro antico di Siracusa o di Epidauro in Grecia, ricerca la sua necessità artistica anche in luoghi non prettamente teatrali, come nei Demoni di Peter Stein o in Infinities di Luca Ronconi.

Come regista s’interessa principalmente alla drammaturgia contemporanea, mettendo in scena tra gli altri autori come Jane Cox (“Il desiderio di conoscere”), Copì (“La donna seduta”), e ultimamente “L’Intervista” di Theo Van Gogh, tratto dall’omonimo film, che ha debuttato, in prima nazionale,al teatro Vascello di Roma. Per il Ravenna Festival ha curato la regia di “Gerusalemme perduta” dai testi di P. Rumiz, con musiche di Sasha Karlic, anche in scena al Piccolo teatro di Milano.


Viola Graziosi debutta a 17 anni nell’Amleto di Carlo Cecchi come Ofelia, prendendo parte al progetto Trilogia Shakespeariana al teatro Garibaldi di Palermo. Dopo tre anni intensi di “scuola” sul campo, si trasferisce a Parigi e viene ammessa al Conservatoire National Supérieur d’Art Dramatique dove consegue il diploma di recitazione. Perfettamente bilingue viene scelta da Marcel Maréchal per interpretare la Regina nel Ruy Blas di Victor Hugo. A cavallo tra Francia e Italia, è diretta da registi come Alain Françon, Catherine Hiegel, Hélène Vincent, Joel Jouanneau, Piero Maccarinelli, Giorgio Ferrara, Consuelo Barilari, Cristina Comencini, alternando teatro classico a teatro contemporaneo o di ricerca. Recentemente è una delle protagoniste di Honour, di Joanna Murray-Smith, con la regia di Franco Però, e di Sogno d’autunno di Jon Fosse con la regia di Alessandro Machìa

Nel cinema esordisce con Le parole di mio padre di Francesca Comencini, selezionato al Festival di Cannes nella sezione “Un certain regard”. Partecipa a varie fiction televisive. E’ una delle protagoniste di Report 51, film girato in lingua inglese e attualmente in distribuzione negli Usa. E’ laureata in studi teatrali alla Sorbona.

 

 

 

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